Sebbene la logica indichi che sarebbe Donald Trump ad aprire la scatola dei razzi, sono stati i colleghi di Bloomberg a dare le peggiori notizie sulla privacy degli ultimi anni. Pur essendo onesto, non finisce per sorprenderci troppo.
Ed è che, secondo queste recenti informazioni, il governo cinese potrebbe essere coinvolto in un programma di spionaggio attraverso dispositivi prodotti nel suo paese. Questa certamente sembra la sceneggiatura di un film di fantascienza molto interessante, ma è pura realtà, o almeno così sembra.
La teoria è che la Cina stia utilizzando un minuscolo microchip che "si intrufola" nei dispositivi fabbricati nel suo paese, attraverso il quale invia informazioni ai suoi server. L'intento di questo meccanismo di spionaggio non è stato chiaro, ma il gigante asiatico potrebbe impiegare non meno di tre anni già utilizzando questa pratica. Più di trenta aziende potrebbero aver subito questo curioso "hack", comprese ovviamente Apple e AmazonL'azienda di Cupertino, da sempre piuttosto diffidente nei confronti della privacy dei propri utenti, mantenendola come un importante pilastro del rapporto con loro, si è affrettata a dare il proprio punto di vista su questo tema.
Per mettere a tacere tutte queste voci la società di Cupertino si è affrettata a pubblicare un rapporto abbastanza lungo sul perché ritiene che le informazioni trasmesse da Bloomberg non siano veree, naturalmente, cercando di garantire che i suoi utenti rimangano al sicuro da questa questione. Secondo Apple, le informazioni trasmesse da Bloomberg non sono nuove, infatti hanno provato a parlare con Apple di questo argomento per un anno, ma secondo Apple l'argomento non è solido, le prove sono vaghe e non hanno trovato prove per essere. in grado di intervenire in merito, in quanto lo ritiene inesistente e ritiene che la sicurezza dei propri utenti sia pienamente garantita.