Le autorità italiane indagano su iCloud, Google Drive e Dropbox

Giustizia e autorità competenti assicurano che le aziende non superino determinati limiti sui loro servizi. Molti di questi sono legati a problemi di privacy, monopolio e concorrenza sleale, tra gli altri. Il compito che hanno i paesi o gli organismi superiori come la Commissione Europea è quello di individuare, analizzare e proporre soluzioni a questi problemi. Poche ore fa abbiamo appreso che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) d'Italia ha iniziato a indagare su vari cloud di archiviazione: iCloud, Google Drive, Dropbox. Lo scopo delle indagini è rispondere ai reclami di pratiche commerciali sleali e violazione dei diritti dei consumatori.

iCloud, Google Drive e Dropbox: indagati dalle autorità italiane

L'obiettivo principale di queste indagini avviate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) L'italiano è doppio. Da un lato, rispondere alle denunce di concorrenza sleale di molti consumatori e aziende e, dall'altro, alla possibilità dell'esistenza di clausole abusive nelle condizioni attuali dei contratti firmati dagli utenti al momento della registrazione e dell'avvio di un contratto con i servizi .

fieno tre cloud di archiviazione sotto la lente d'ingrandimento: Apple iCloud, Google Drive e Dropbox. Particolarmente, Google e Apple sono oggetto di indagine per carenze informative o indicazioni inadeguate nella presentazione del servizio. Esistono anche cause intorno alla raccolta e all'uso commerciale dei dati forniti dall'utente. Inoltre, potrebbero esserci state condizioni in cui questi servizi hanno raccolto e utilizzato informazioni senza il consenso dell'utente.

Inoltre, a ricerca esaustivo dei Termini e Condizioni di ogni servizio. La confusione o la mancanza di chiarezza possono essere la chiave per le autorità italiane che decidono di attaccare quel pilastro. Questi sono i principali punti contrastanti dei termini e delle condizioni dei servizi indagati:

  • Le aziende hanno il diritto di sospendere il servizio in qualsiasi momento.
  • Il servizio cloud non può essere incolpato per la perdita di dati.
  • Le società si riservano il diritto di modificare i termini e le condizioni in qualsiasi momento.
  • Le aziende garantiscono che i contratti, i termini e le condizioni in inglese abbiano la precedenza sulle altre lingue, anche se l'utente non ha firmato il contratto in inglese.

Vedremo finalmente come finisce questa inchiesta italiana, che potrebbe estendersi ad altre regioni o addirittura raggiungere aree più alte di analisi commerciale nell'Unione Europea.


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